I vari aggiornamenti ottocenteschi della struttura consistettero in veri e propri padiglioni che conferirono alla certosa l’aspetto di vero e proprio ospedale psichiatrico che poi diventerà.La struttura divenne famosa all’inizio del XX secolo (1927) quando fu convertita anche in teatro e, contemporaneamente, saltarono agli onori della cronaca le vicende sullo “smemorato di Collegno”, un uomo che si riteneva fosse scomparso in guerra e che invece riapparve dal nulla.
Nel 1930 all’interno della struttura nacque un reparto dedicato ai pensionati chiamato “Ville Regina Margherita”.
L’importanza della struttura era tale che negli anni 40, raggiunto il massimo della sua estensione, il Manicomio possedeva addirittura una piccola linea ferroviaria interna che si chiamava “Decauville”: serviva a collegare fra loro i venti padiglioni di cui era composto il tutto.