Da un semplice cancello, coperto di vegetazione a seconda della stagione e fissato ad un muro di mattoni assalito dall’edera, si accede a questa distesa di verde da cui spuntano le architetture cimiteriali.Appoggiate ai muri si riposano alcune lapidi rotte di cui a stento si leggono i dati anagrafici e all’interno delle strutture giacciono nicchie e lapidi oramai dimenticate.
Il luogo, al di là delle leggende e delle storie, mette una tristezza infinita, non c’è stato rispetto nemmeno per quel poco che rimane di un defunto, nel tempo i vandali hanno dato il peggio di sé, distruggendo quanto più potevano e cercando, molto probabilmente, anche di saccheggiare le tombe.