Il vercellese è, di per sé, una zona ricchissima di luoghi abbandonati; ma, nella zona nei pressi di Trino, la densità di tali luoghi diventa elevatissima.
A poche centinaia di metri da Castell’Apertole, vi è un’altra minuscola frazione denominata Colombara, piccola e dedita da secoli alla coltura del riso, aveva anch’essa un piccolo cimitero oramai dismesso.
Il cimitero della Colombara giace in stato di abbandono totale, fra erbacce, lapidi divelte e tombe scoperchiate. Gli abitanti attuali sono le rane che, se vi fosse più acqua, forse avrebbero adibito questo luogo, una volta sacro, a propria dimora permanente.
Facendo attenzione a non calpestare anfibi metamorfi e adulti nascosti nell’erba, si può entrare in questo cimitero che regala immediatamente una sensazione di pace e allo stesso tempo di inquietudine.
Notizie frammentarie parlano di un abbandono avvenuto intorno alla metà del secolo scorso, ma le tombe sono state distrutte a causa dei vandali e non è possibile comprenderne, il più delle volte, le date.
Fra rane ed erbacce spunta una lapide, l’unica con una foto di una donna anziana di cui non si è in grado di sapere alcunché.
Dopo aver esplorato e fotografato si decide di andare via, indecisi sull’aver disturbato di più la dolce inquietudine e il sonno eterno di chi, forse, non lo sappiamo, ancora giace qui, oppure di aver disturbato la tranquilla vita degli anfibi, nuovi abitanti di questo luogo dimenticato dall’uomo. __________________________________________________________________________________________________
Articolo: Fabio Di Bitonto
Foto: Fabio Di Bitonto
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