Vallone dei Mulini di Sorrento - Un dipinto divenuto realtà - Luoghi Fantasma

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Vallone dei Mulini di Sorrento - Un dipinto divenuto realtà

Luoghi Fantasma > Italia > Campania
Provincia: Napoli
Tipologia: Mulino
Stato attuale: Rudere
Periodo edificazione: XIV secolo ca.
Periodo abbandono: Inizio XX secolo
Motivo abbandono: Sbarramento Valle
Accesso: Non Consentito
Modalità di visita: Non consentito
La penisola Sorrentina è famosa in tutto il mondo grazie alle sue bellezze paesaggistiche e non solo; ci sono le scogliere a picco sul mare, acque cristalline, le coltivazioni a gradoni, montagne che superano i 1000 metri, i paesaggi sul golfo di Salerno, sul golfo di Napoli, il Vesuvio e tanto altro.

Un’altra caratteristica che contraddistingue questa lingua di terra protesa sul mare è la presenza di profonde incisioni dette valloni:
alcune di queste sono molto conosciute, come il fiordo di Furore, ma altre invece sono sconosciute ai più.
Molti di questi valloni nei secoli scorsi sono stati sfruttati per la presenza dei corsi d’acqua attraverso la costruzione di mulini.
Famosi sono i mulini di Gragnano per la produzione della pasta, famosi sono anche i mulini di Minori, dove c’erano rinomatissime cartiere e famosa è anche la valle dei mulini di Sorrento, caratteristica perché la possiamo ammirare nella zona più centrale della cittadina: Piazza Tasso.
Una delle caratteristiche di questi valloni, spesso nascosti e invisibili ai più, è il microclima che li contraddistingue, particolarmente unico, umido, con temperatura costante che permette la crescita di specie arboree particolari.
Secoli fa questi valloni segnavano anche i confini dei paesi della Penisola o, in molti casi, erano anche l’unico modo per muoversi attraverso i monti Lattari, in quanto percorrendoli si potevano raggiungere agglomerati urbani più remoti; i più importanti sono i seguenti:

  • Vico Equense: Scrajo, Centinaro, Rivo d’Arco di Seiano
  • Meta di Sorrento: Lavinola (lungo oltre 4 km)
  • Piano di Sorrento: San Giuseppe (antica via di comunicazione)
  • Sant’Agnello: Vallone omonimo
  • Gragnano: Valle dei Mulini
  • Sorrento: il Vallone dei Mulini

Il Vallone dei mulini originariamente era in comunicazione e costituiva un unico sistema con altri quattro, due contigui detti “Prossimo” e “La Rupe”; gli altri due erano quelli di “Sant’Agnello” sopracitato e il “Lavinola”. Il “Prossimo” fu colmato ed oggi vi scorre una arteria stradale importante di Sorrento; “La Rupe”, invece, si inerpicava verso la collina.

Oggi, purtroppo, è possibile ammirare solo in minima parte questi valloni e all’interno di quello principali è rimasto il rudere di un antico Mulino.
Il mulino serviva per la macinazione del grano ed è stato in attività sino all’inizio del XX secolo; questi era fondamentale per la cittadina e per i suoi paesi vicini, poiché macinava tutto il grano che serviva alla popolazione.
All’interno del vallone c’era molta attività; non solo il mulino, ma anche molteplici lavatoi, una segheria ed altre attività.
Lo stesso vallone era utilizzato per l’estrazione di tufo, ottima pietra da costruzione, prima che si utilizzasse il cemento armato; pertanto è possibile trovare molte grotte artificiali lungo le pareti dello stesso.

Al termine del Vallone, presso il mare, nel XVII secolo, fu costruito il famoso porto di Marina Piccola di Sorrento che fece da ponte per il raggiungimento di questa meta già famosa aumentandone il flusso di turisti a dismisura.
Il porto e il vallone erano comunicanti e si poteva raggiungere la zona del mulino attraverso un esile ponte che solcava il ruscello; questo ponticello, perso fra la vegetazione, è ancora presente ed estremamente suggestivo.

Nel 1866 fu costruita la Piazza Tasso che, di fatto, ha colmato parte del vallone ostruendone lo sbocco sul mare. La chiusura ha alterato il microclima interno del vallone, garantendo un’umidità fissa dell’80% e l’impossibilità della presenza umana; inoltre, l’esposizione solare è scarsa e il fatto che sia un vallone profondo, sul fondo il sole non giunge quasi mai e c’è quasi totale assenza di ventilazione.

In quest’ambiente particolare crescono specie insolite, ci sono molte varietà di felci, cespugli di cappero e alcune varietà di piante carnivore. Alcune di queste piante possono considerarsi rarissime e/o in via di estinzione.

Attualmente il Vallone è ostruito e non raggiungibile se non da un cancelletto che dalla piazza conduce sul fondo.
La zona è proprietà privata quindi non accessibile.
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Articolo: Fabio Di Bitonto

Foto: 

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