Villa Visconti - L'inestimabile abbandono
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Provincia: Saliceto di Cadeo, Piacenza
Tipologia: Villa
Stato attuale: Non buono
Età di edificazione: XVI secolo
Data di abbandono: 1982
Motivo dell’abbandono: Non precisato
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Non consentita
Stralci dal lavoro di Jacopo Franchi a questo indirizzo web.
Villa Visconti di Saliceto di Cadeo (Piacenza) è una villa rinascimentale di inestimabile valore storico e culturale, che sta lentamente degradandosi, in una lenta agonia cominciata nel 1982, anno della partenza dell’ultima famiglia. Una tesi di una studentessa di architettura, Felicita Forte, ne ha ricostruito la storia e svelato alcuni misteri, in attesa che qualche magnate di buona volontà si faccia carico del suo restauro.
A pochi chilometri da Saliceto di Cadeo (Piacenza), verso Chiavenna Landi, in località Tornora, esiste una villa rinascimentale dimenticata e nascosta da una fitta vegetazione nel pieno della campagna assolata e fiorente. Il suo nome si perde nella notte dei tempi: il volgo la ricorda come Castello/Palazzo di Tornora, dal nome della località – Tornora – in cui è stata costruita in un periodo antecedente al 1550 da uno sconosciuto architetto; gli studiosi si dividono tra il tra il nome di Villa Visconti, derivato dalla grande casata milanese, infeudata di Saliceto di Cadeo nel Quattrocento, e quello di Villa Casati, dal nome di una famiglia nobiliare di antiche fortune del piacentino, i Casati-Rollieri, che la abitò per più di trecento anni. Per comodità, la chiameremo in questo articolo Villa Visconti.
A Saliceto di Cadeo, in mezzo alla campagna piatta e assolata della Bassa Padana, il doppio loggiato della villa Visconti compare improvvisamente dalla terra, e segmenta lo spazio circostante in un susseguirsi di archi che danno ritmo al paesaggio. A pochi chilometri di distanza si trova quel che rimane della via Francigena, nel suo tratto che attraversa il territorio piacentino: non è escluso che Villa Visconti fosse, in passato, un punto di ristoro e di passaggio di innumerevoli pellegrini senza volto.
Le notizie su Villa Visconti di Saliceto di Cadeo sono poche e frammentarie. Fino a pochi anni fa, solo la storica piacentina Carmen Artocchini aveva indagato sulla villa, trovando negli Estimi Farnesiani un riferimento a “Palazzo Visconti” di Tornora che a tuttora è l’unico indizio su una possibile costruzione della villa negli anni precedenti al 1500. I Visconti di Milano, infatti, erano infeudati della località di Saliceto di Cadeo fin dal 1477. La dicitura degli “Estimi farnesiani” è anche l’unica che accomuna la villa al nome della grande casata milanese dei Visconti, e non è confermata da nessun’altra fonte.
Felicita Forte, una brillante ex studentessa di Architettura, ora affermato architetto in quel di Piacenza, è stata l’unica persona a indagare approfonditamente la storia della villa di Saliceto di Cadeo, tra i documenti dell’Archivio di Stato di Piacenza (Fondo Casati Rollieri, Estimi Farnesiani e il Catasto del 1821).
La prima data certa di una “casa della possessione”, una casa padronale, a Tornora è il 1531, data del testamento di Gabriele Agani Grandini . Dopo di lui, la “casa della possessione” passerà in mano agli eredi, fino ad arrivare nelle mani della famiglia Casati di Piacenza.
Ma è del 1550 il primo riferimento a una “casa con portico”, il primo (presunto) nucleo della futura villa Visconti ( “Fondo Casati Rollieri – “Scritture attinenti alli Beni di Saliceto e Tornora” dell’Archivio di Stato di Piacenza, C25). Ad avvalorare l’ipotesi, il fatto che non vi siano altre case con portico antiche nei dintorni di Villa Visconti.
La tesi di Felicita Forte contiene un progetto realistico e concretamente realizzabile di restauro e riuso di Villa Visconti di Saliceto di Cadeo. Nella villa, estesa per una superficie interna di 820 metri quadrati, potrebbe essere realizzato un ristorante, collegato al giardino alberato retrostante, e un esercizio sulla falsariga dei “caffè concerto”, con uno spazio per la musica dal vivo.
Ma la storia secolare di Villa Visconti di Saliceto di Cadeo potrebbe finire presto, molto prima di quanto possiamo prevedere. La vegetazione invasiva nasconde per buona parte dell’anno la villa agli occhi dei rari passanti di queste terre. Le infiltrazioni d’acqua attraverso i tetti non riparati, la furia del vento e delle intemperie, l’assenza di opere di manutenzione da parte degli attuali proprietari stanno portando questo bene storico (tutelato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali dal 2007) a sprofondare letteralmente nella nuda terra dei campi.
Se i contorni della storia di Villa Visconti di Tornora di Saliceto di Cadeo sono ora più definiti – per un periodo approssimativo che va dal 1550 ai giorni nostri – molte domande rimangono ancora inevase: chi è stato l’architetto che ha costruito la villa? I Visconti ne hanno mai avuto il possesso? Come è cambiato il suo utilizzo nel corso dei secoli? Quali altre ville possono essere prese di riferimento? Quante persone hanno vissuto, nel corso dei secoli, tra queste antiche mura? Quali sono i progetti degli attuali proprietari per conservare la villa? Domande a cui speriamo di rispondere presto.
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Articolo: Jacopo Franchi
Foto: Jacopo Franchi
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