Manicomio di Colorno - La triste storia di un palazzo nobiliare
Luoghi Fantasma > Italia > Emilia Romagna
Provincia: Parma
Tipologia: Palazzo Ducale - Manicomio
Stato attuale: Buono
Età di edificazione: Medioevo
Data di abbandono: 1990
Motivo dell’abbandono: Legge Basaglia
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Non consentita
Quando nel 1873 scoppiò un’epidemia di colera, l’amministrazione provinciale di Parma decise di trasferire, in via provvisoria, l’ospedale psichiatrico a Colorno.
Il luogo prescelto era l’ex palazzo ducale e il vecchio convento di S. Domenico, i quali, non essendo adatti a ospitare i degenti, furono anche riadattati.
La soluzione che fu presa in quel momento difficile, da provvisoria divenne stabile e una parte del palazzo ducale, nello specifico quella ubicata nella parte posteriore, rimase manicomio fino al giorno della sua chiusura negli anni ’90.
Il luogo inadatto, come detto, ad ospitare i degenti, è stato più volte oggetto di proteste da parte di chi riteneva che queste strutture fossero del tutto inadeguate e ciò andò avanti per un secolo quasi, fino agli anni sessanta, quando Mario Tommasini venne a cambiare radicalmente l’idea della psicologia in Italia.
In effetti ci sono alcune precisazioni da fare sulla funzione che, all’epoca, questa struttura ricopriva realmente, in quanto era adibita più a ghetto per le persone che in quell’epoca risultavano pericolose socialmente, piuttosto che per qualche patologia.
Infatti fra i vari momenti di protesta, ci fu quello degli anni sessanta, dove un gruppo di studenti di medicina occupò la struttura, rivendicando il diritto all’uguaglianza dei degenti, denunciando discriminazioni, gerarchie assurde e l’impossibilità di avere contatti esterni con i familiari.
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Articolo: Fabio Di Bitonto
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