Mina El Tarronal - La Chernobyl asturiana - Luoghi Fantasma

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Mina El Tarronal - La Chernobyl asturiana

Luoghi Fantasma > Estero > Spagna
Provincia: Asturie
Tipologia: Miniera
Stato attuale: Discreto
Età di edificazione: 1973
Data di abbandono: anni '90
Motivo dell’abbandono: Fine estrazione
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Non consentita
El Tarronal è una miniera di mercurio nel comune di Mieres del Camìn, nelle Asturie; il suo nome non ha alcun significato particolare, ma per chi abita o ha abitato a Mieres e nel circondario, questo nome evoca fantasmi che ancora non sono andati via.
Questa miniera, chiusa nel 1973, era una delle miniere che fecero grandi le Asturie nel mondo per l’estrazione mineraria, una storia che, purtroppo, ha avuto vita breve ed è già stata dimenticata anche dalla Spagna stessa.
La regione delle Asturie è un luogo unico e bellissimo, chiamato Paraiso Natural, che però sta vivendo una crisi piuttosto marcata ancora in questo periodo, dove le strade hanno la metà dei negozi chiusi e il turismo, nonostante sia un luogo incantevole e unico nel suo genere, stenta a decollare.
In una regione forse bistrattata, non c’è nulla di eroico e patriottico in questa miniera se non il lavoro dei poveri minatori che hanno pagato delle conseguenze terribili.
I minatori hanno lavorato, almeno così si trova scritto, senza alcuna protezione contro i vapori di mercurio e contro il mercurio stesso, che sono fortemente dannosi per la salute.
È risaputo che i vapori danneggiano molto le vie respiratorie e che il mercurio, allo stato liquido, è capace di penetrare nella pelle ed accumularsi nel corpo.
La loro storia è stata raccontata da Luis Felipe Capellin, con un documentario dal nome “Dying El Terronal”.
Questo documentario è un intreccio di sedici storie accomunate dalla stessa tragedia, la più toccante è quella di un ragazzino sedicenne che lavora in miniera sino all’età di 34 anni, quando oramai il corpo non riusciva più a fare sforzi e quindi fu mandato via; il “ragazzino” morì a soli 37 anni, dimenticato ed abbandonato dalla miniera che lo aveva lentamente ucciso e che gli aveva tolto il respiro.
Alla miniera lavoravano circa 800 persone tra gli anni ’40 e gli anni ’70, molti dei quali non erano asturiani, provenivano dalla Galizia, dal Portogallo, dalla Castiglia, dalla Andalusia e da altre regioni, attirati da salari più alti di quelli che offrivano le compagnie che estraevano carbone.
All’epoca ancora non si sapeva bene che il motivo era il tasso elevato di mortalità che giustificava lo stipendio più alto.
Nonostante ci troviamo in Spagna, la storia di El Terronal è la stessa di altri luoghi ma del terzo mondo; la miniera più importante di mercurio in Europa mieteva vittime a non finire. Il motivo del primato era dovuto anche al divieto da parte di altri paesi come Giappone, USA e Canada di sfruttare il suddetto minerale a causa dell’elevato rischio per la salute sia con lo sfruttamento che con la lavorazione.
Il regime franchista agognava i primati, come tutti i regimi, pertanto non ci furono scrupoli nella decisione di sfruttare questa risorsa diventando leader in Europa in qualcosa.
Le conseguenze si pagano ancora oggi di tale sfruttamento, infatti, il corso d’acqua che dalla miniera si getta nel fiume che taglia in due Mieres, nei giorni di forte pioggia, è invaso dal mercurio proveniente dalla miniera.
Il soprannome di “Chernobyl delle Asturie” si deve proprio al documentario di Capellin e ha tutt’altro che un soprannome tragico ed eccessivo…
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Articolo: Fabio Di Bitonto

Foto: Fabio Di Bitonto
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