Sull'abbandono - Paesi Fantasma

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Sull'abbandono

Rubriche

Le dinamiche di Abbandono:


Quando un paese diventa Fantasma
 
 
Il Bel Paese vanta numerosissimi primati, molti positivi, altri negativi, ma fra questi c’è quello di avere il più elevato rapporto fra paesi abbandonati e quelli abitati.
Secondo una fonte ISTAT (di cui non riesco a trovare più la fonte ndr) in Italia ammontano a quasi 6000 i borghi abbandonati, considerando i veri e propri paesi, gli alpeggi e gli stazzi. Ognuno di questi vecchi centri disabitati racconta la storia del proprio territorio e, al suo interno, è nascosto il motivo dell’abbandono e la sua storia.
Il fenomeno dello spopolamento è cosa nota in tutto il mondo, se l’Italia vanta un numero così elevato di “Ghost Town”, la Spagna non è da meno; pochi anni fa, attraverso un censimento dello Stato, furono contati all’incirca 4400 borghi disabitati.
Il governo spagnolo ha provveduto a bandire una serie di concorsi e appalti per la loro riconversione e, ad oggi, i borghi abbandonati sono diminuiti di gran numero incrementando fortemente il turismo montano del paese.
Negli U.S.A. sono un fenomeno turistico; il numero esatto delle ghost town statunitensi è elevatissimo, si parla di un numero compreso fra i 10.000 e i 15.000.
Come detto, ogni paese abbandonato nasconde in sé la propria storia ed il proprio abbandono, ma, allo stesso tempo, ogni zona ha i suoi peculiari motivi di spopolamento.
Tutto l’arco alpino è ricco di vecchi alpeggi; molti di questi sono stati anche abitati stabilmente per alcuni anni, ma poi, con il progresso e con l’industrializzazione del secondo dopoguerra, sono stati abbandonati.
Vi sono anche moltissimi borghi abbandonati a causa di una posizione troppo isolata (Liguria) e paesi devastati dalla furia della natura (Es. California).
Non sono da dimenticare i paesi sommersi, altra caratteristica del Centro-Nord Italia (Fabbriche di Careggine Osiglia – Stramentizzo – Curon Vecchia).
Il centro Italia, oltre agli stazzi appenninici (il corrispondente degli alpeggi sugli Appennini), ha un buon numero di borghi castellari abbandonati e numerosi paesi in Lunigiana e Garfagnana distrutti a causa di reiterati sismi. Spostandosi più a sud c’è l’Abruzzo, patria dell’abbandono; sono centinaia i piccoli borghi fantasma per l’isolamento e per i sismi (1915 – 2009).
Il sud dell’Italia, invece, ha avuto a che fare prevalentemente con i disastri ambientali, come i terremoti (Es. 1857 – 1930 – 1962 – 1968 – 1980), le alluvioni (1953 – 1956) e frane imponenti (Roscigno Cavallerizzo di Cerzeto).
Altri paesi sparsi per lo stivale, al contrario, sono stati bombardati, anche in epoche assai lontane fra loro (Cirella Case Scapini San Pietro Infine).
L’abbandono è una caratteristica che può avere lontanissime origini, ad esempio il borgo di Roscigno è stato abbandonato a metà del XX secolo, ma ha fatto i conti con la fragilità del territorio anche numerosi secoli prima, cambiando continuamente posizione.
Di seguito saranno elencate e descritte le cause di abbandono principali.


Quando è che un paese diventa Fantasma?


Etimologia del nome “Fantasma”

“Paese Fantasma” deriva dalla denominazione inglese “Ghost Town” che ebbe origine negli anni ’70 quando, il giornalista svedese Bengtsson, usò tale appellativo per la città cipriota di Varosha, abbandonata in seguito all’invasione turca nel 1974.
Tale appellativo fu dato dal giornalista osservando come il tempo fisico e meteorologico stesse deteriorando ogni cosa facendo apparire ai suoi occhi la città come il fantasma di se stessa.


Cause di abbandono

Quando parliamo di “paese fantasma”, ci aspettiamo di disquisire su un intero paese privo di popolazione e civiltà; all’interno del sito, invece, saranno descritte anche soltanto parti di paesi abbandonati nei paesi stessi, come vale per la stessa Varosha e come è avvenuto per i centri storici abbandonati (Castelpoto) o vere e proprie città nella città (Rione Terra).
Ma quali sono i motivi che spingono la popolazione di un paese ad abbandonare la propria casa, il proprio mondo e la propria identità?
Le principali cause di tali dinamiche sono:

1. Cause ambientali
2. Epidemie
3. Cause economiche e commerciali
4. Conflitti bellici
5. Esproprio terreni
6. Cause sociali
7. Fattori antropici
Fondola


Cause ambientali

Come detto in precedenza, spesso i paesi sono abbandonati per cause che derivano direttamente dalla forza della natura. Come non citare, nei giorni nostri, lo splendido centro storico de L’Aquila, funestato nel 2009 da un sisma che ne ha demolito le fondamenta e che, ancora oggi, vede assai di rado persone fra i suoi vicoli.
I paesi di Roghudi, Tocco, Buonanotte, come tanti altri, sono stati vittime di alluvioni, terremoti e frane che ne hanno causato la dismissione.
Talvolta si può imputare la colpa alla natura che può manifestarsi in maniera violentissima inaspettatamente, altre volte, invece, è l’uomo a sbagliare la valutazione di una zona dove ubicare la propria dimora.
California fu ubicata proprio alla confluenza di due torrenti, il Mis e il Gosalda, che, in un periodo di piogge particolarmente intenso, si gonfiarono eccessivamente d’acqua e finirono per travolgere il piccolo centro abitato.
Spesso, in seguito a tali avvenimenti, si decide di ricostruire in loco senza tener conto della possibilità che il fenomeno si ripresenti; per fortuna, invece, altre volte si preferisce delocalizzare l’abitato costruendolo nelle vicinanze, ma in terreni più sicuri.
È il caso di decine di borghi, da Romagnano al Monte a Poggioreale sino a Roscigno, delocalizzato almeno tre volte, nel XVI, nel XVII e nel XX secolo a causa di una frana tuttora in corso.


Epidemie

Le epidemie possono provocare lo spopolamento di un borgo o, addirittura, la morte in toto dei suoi abitanti.
È il caso di Galeria Antica, borgo alle porte di Roma, che fu abbandonato nel 1830 per un’epidemia di malaria, causata dal ristagno delle acque del torrente vicino. Tale problema è stato risolto con le bonifiche, ma sono numerose le zone in Italia che una volta erano paludose e che sono state prima abbandonate e poi ripopolate.
Galeria


Cause economiche e commerciali

Nel corso dei secoli i motivi che hanno spinto le persone ad abbandonare le proprie case sono stati molti e il fenomeno è stato più che reiterato.
Tutti sanno che, nel secondo dopoguerra, in Italia, c’è stato l’abbandono delle campagne e l’invasione delle città industrializzate da parte dei contadini in cerca di fortuna.
Considerando gli stazzi e gli alpeggi, forse è questa la fetta di ghost town italiana più grande. Questi borghi, lontani dal mondo e con poche possibilità di guadagno, furono abbandonati fra gli anni ’50 e ’60 in favore delle città. Assieme ad essi ci furono moltissimi borghi rurali sparsi in zone meno isolate, come il Borgo del Canto, che comunque si spopolarono.
Un altro fattore economico-commerciale è la costruzione di strade nuove; Brento Sanico è un borgo al confine fra Toscana ed Emilia Romagna che è stato sempre il crocevia di chi doveva attraversare l’Appennino a cavallo delle due regioni.
La costruzione di nuove strade statali ed autostrade ha sempre più isolato il borgo e lo ha condannato allo spopolamento.
La Sardegna ha molti villaggi minerari abbandonati; al termine dell’attività estrattiva, questi paesi, nati ad hoc per i lavoranti, erano lasciati a se stessi, cosa che è accaduta anche in altre regioni.
Un altro esempio, invece, è Ukivok, un vecchio borgo situato sulla King Island lontano dalla terraferma nel gelido mare dell’Alaska.
In questo borgo vi si trasferivano i pescatori “inupiat” in inverno per cacciare le balene.
Negli anni ’70, grazie al progresso, tale usanza fu abbandonata e con essa il villaggio.


Conflitti bellici

Quando non è la natura, è l’uomo a distruggere quanto costruito da se stesso.
La guerra esiste da quando esiste l’uomo e sono numerose le città distrutte per mezzo di bombardamenti.
Fra le tante ricordiamo la vecchia Cirella, bombardata nel XIX secolo, Agdam, cittadina azera, San Pietro Infine, devastata durante la seconda guerra mondiale e la celeberrima Oradour-Sur-Glane, dove è stato anche costruito l’importantissimo museo all’aria aperta in ricordo del dramma della seconda guerra mondiale.
San Pietro Infine


Esproprio terreni

Spesso capita che lo Stato di turno decida di espropriare un terreno giustificando tale azione con una costruzione utile per la società.

Con tale scusante, i governi hanno espropriato non solo terreni o abitazioni, ma anche interi paesi.

Come già detto, i borghi di Fabbriche di Careggine, Curon Vecchia, Osiglia e Stramentizzo furono sommersi dall’acqua per creare impianti idroelettrici, ma ciò è avvenuto grazie al sostegno statale e contro l’opinione degli abitanti.
In Inghilterra le cittadine di Imber e Tyneham furono acquisite dal governo e riconvertite in poligono di tiro per carri armati ed esercitazioni militari varie.


Cause sociali

Esistono anche cause sociali all’abbandono.
In tempi storici, a causa delle scorribande dei saraceni sulle coste del sud Italia, gli abitanti si rifugiarono sulle alture, abbandonando i borghi posti in pianura.
Tale attività favorì l’abbandono di numerosissimi centri abitati di cui però non ci è giunto praticamente nulla, anche perché molti di questi, in seguito al termine di tali scorribande, furono ripopolati, abbandonando a loro volta gli insediamenti collinari costruiti.
È il caso di Maratea, un comune composto di parecchie frazioni, che sono state abitate ed abbandonate più volte nel corso dei secoli consegnandoci, oggi, abbandonata, la sola frazione posta sul Monte San Biagio.


Fattori antropici

Per fattori antropici s’intendono tutti quei fattori che, attraverso la mano dell’uomo, provocano delle reazioni che hanno la risultante di provocare lo spopolamento di un paese.
Il più lampante è il caso di Pripyat, la cittadina abbandonata dopo il disastro nucleare di Chernobyl, dove la radioattività regna ancora sovrana a distanza di quasi trenta anni.
Un altro esempio potrebbe essere Craco; un borgo con mille anni di storia che si è interrotta negli anni ’60 quando, pare, a causa dei lavori per l’ammodernamento della rete fognaria, sia stata causata la frana che lo ha condotto alle attuali condizioni.
Un altro caso è Consonno, un borgo rurale riconvertito in una Las Vegas brianzola e fallito miseramente, di cui rimane, oggi, un luogo suggestivo e strano che male si integra nel panorama lombardo.
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