Bio & Storia
Mi chiamo Fabio Di Bitonto, geologo napoletano classe ’83...
Fino all'anno 2016 non avevo un lavoro fisso, mi occupavo, quando ne avevo la possibilità, di divulgazione scientifica; nel 2016, per mancanza di opportunità lavorative, mi sono trasferito in UK ed attualmente vivo a Bristol.
Sono amante del trekking, di minerali, della natura e da sempre attratto dai paesi e luoghi abbandonati. Adoro la fotografia, ma questo non si traduce necessariamente in un’abilità…
La mia più grande passione sono i paesi abbandonati e, nel 2011, ho aperto il sito internet “Paesi Fantasma”.
Mi sono laureato con una tesi in Climatologia con applicazioni pratiche alla geologia stessa; la mia capacità di leggere le mappe satellitari mi ha permesso, dal 2010 ad oggi, di scoprire almeno 2000 borghi abbandonati sparsi per lo stivale;
inoltre, le conoscenze geologiche acquisite, risultano molto utili durante i sopralluoghi dove, spesso e volentieri al Sud, le cause di abbandono sono prevalentemente legate al dissesto idrogeologico e ai terremoti; pertanto, le due competenze, mi permettono di avere unamaggiore e profonda conoscenza dei luoghi di cui parlo e che vado ad esplorare.
Ho anche conseguito l’attestato della Scuola Nazionale di Speleologia presso il CAI di Napoli, anche se non pratico più tale attività, salvo che non vogliamo considerare, solo in alcuni casi, l’esplorazione dei paesi come speleologia urbana.
Mi sono spesso avvicinato all’occulto con estrema obiettività e senso critico e sono da sempre affascinato dal mistero che, in questa attività, ricorre quasi sempre.
L’interesse per i paesi abbandonati è nato grazie a due paesi visitati in maniera quasi casuale, Roscigno Vecchia (SA) e Cavallerizzo di Cerzeto (CS).
Da quel momento ho voluto approfondire il fenomeno e le sue cause scoprendone dimensioni del tutto inaspettate e chiedendomi se il mondo ne fosse a conoscenza…
Perché è nato “Paesi Fantasma”
Il sito è nato perché io stesso, negli anni passati, pensavo che le città abbandonate fossero un fenomeno tutto straniero e molto raro in Italia, quindi, dopo aver accertato che l'Italia è invece primatista nel campo, ho deciso di far conoscere meglio alla rete questo fenomeno così rilevante del nostro paese ed anche del mondo intero.
L’idea principale è, come detto, quella di divulgare, ma è anche quella di far “rivivere” un luogo, attraverso la fantasia dell’utente, ausiliato dalle origini, dalla storia, dai personaggi più importanti e dalla sua fine, tutto corredato da immagini. Alla base del progetto c’è il concetto di non voler dimenticare il passato e di recuperare la memoria storica d’Italia.
Ho sempre considerato la visita in un paese abbandonato come una fotografia di un esatto istante di una casa, una strada, un paese e di un’Italia che, oramai, non c’è più.
Pertanto questo sito si propone di far conoscere innanzitutto i paesi abbandonati d’Italia e del mondo senza tralasciare i luoghi più importanti che han contribuito alla storia e che fanno parte del patrimonio culturale italiano ma lasciato a se stesso. Assieme ad essi sarà possibile godersi una carrellata di paesi e di luoghi abbandonati più emozionanti del globo.
La storia del sito
In principio non fu né il sito né il blog; in principio fu una semplice pagina Facebook.
Nel febbraio 2010, dopo vari studi effettuati sui borghi abbandonati, ero da poco approdato sul celebre social network e notai che esisteva la possibilità di creare le pagine (che erano molto diverse da quelle attuali), così creai la pagina Facebook sui paesi fantasma.
Inaspettatamente dopo pochi mesi mi ritrovai a gestire un numero sempre maggiore di utenti che, tanto interessati, chiedevano sempre più immagini e sempre più informazioni; per tale motivo, nell’agosto del 2011, mi convinsi ad aprire un blog in cui pubblicavo tutte le informazioni che reperivo in rete e sui libri e sul quale, grazie ad alcune persone che contribuivano, iniziavo ad immagazzinare un grande numero di informazioni del tutto inaspettato.
Il blog è stato la base che ha permesso la maturazione e la pubblicazione di materiale proprio, iniziando ad esplorare col fine non solo di aumentare la mia conoscenza, ma anche per gli utenti che lo chiedevano a gran voce sul web; in meno di un anno, dal nulla, il blog arrivò a quota 500.000 click.
Nel 2013 nasce il sito vero e proprio, che cambia più volte nella grafica e nelle collaborazioni e che, in meno di due anni, nel 2015, si è trovato alla soglia del milione di visitatori, oramai ampiamente superata, anche grazie alla diffusione per mezzo di social network (Facebook, Twitter, Google+, Pinterest, Flickr e Tumblr).