La fabbrica fu edificata intorno nel 1928 e fu un modello seguito in tutta Europa per decenni, al punto che anche l’organizzazione del lavoro fu presa come punto di riferimento nella maggior parte delle fabbriche del continente. Il suo impianto di depurazione fu un brevetto interno e non fu l’unico, così come impianti meccanici e sistemi di lavaggio delle polveri.Inizialmente la costruzione fu uno sforzo congiunto con la tedesca “Vereinigte Aluminium Werke” e il binomio perdurò sino al 1930, quando l’azienda iniziò a correre come un treno per conto proprio.
C’è da dire che nonostante i suoi sforzi ei suoi brevetti, questo enorme complesso industriale, particolarmente bello esteticamente, determinò anche un inquinamento degno di nota; in due occasioni, sia negli anni ’30 sia negli anni ’60, si evidenziò un fenomeno conosciuto come “macchie blu”, causato dall’inquinamento da alluminio su tutto l’ecosistema, uomo compreso. Questa è stata senza dubbio la pagina peggiore che riguarda questa rinomata fabbrica.
Giacché ci troviamo negli anni ’30, non dobbiamo immaginare che l’organizzazione ottima del lavoro corrispondesse anche a condizioni di lavoro per gli operai eccellenti, anzi, questi lavoravano in condizioni al limite e i disagi e danni fisici erano notizia di tutti i giorni.