Nel 1382 i frati lo requisiscono e lo trasformano in eremo che manterrà
la sua funzione, nonostante il passaggio dello stesso di ordine
monastico in ordine monastico, sino all’unità d’Italia, quando vennero
soppressi gli Ordini e l’eremo divenne proprietà privata.
L’abbandono vero e proprio risale alla seconda metà del XX secolo in
seguito alla perdita del culto di San Giorgio ed anche al rapido
disfacimento della struttura dettato dal clima e dai terremoti che hanno
flagellato la zona sin dalla sua costruzione.