Grazie alle leggi di allora, i proprietari ebbero ragione e chiusero la fabbrica lasciando in evidentissime difficoltà gli operai che vi lavoravano.
Ufficialmente trascorsero alcuni mesi da quella che si indica come effettiva chiusura alla fine del 1949, ma da allora in poi fu lasciato in stato di totale abbandono è nulla cambiò sino agli anni ’80, quando i fratelli Spadaro di Ispica lo acquistarono per realizzare negli 80.000 metri quadrati dell’ex distilleria, un elegante e lussuoso residence.
Dopo l’acquisto, però, non ci fu l’accordo con la giunta comunale dell’epoca e, quindi, il progetto fallì nonostante i ricorsi dei fratelli, soprattutto a causa del vincolo culturale imposto dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e ambientali di Ragusa.