Casino della Contessa - L'utopia vista dall'alto
Luoghi Fantasma > Italia > Basilicata
Provincia: Potenza
Tipologia: Villa di campagna
Stato attuale: Non buono
Età di edificazione: XVIII secolo
Data di abbandono: XVIII secolo
Motivo dell’abbandono: Frana
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Con restrizioni
Campomaggiore, o almeno la sua storia, non termina con la recinzione presente attorno ai ruderi del paese, anzi, a circa tre chilometri dallo stesso, risalendo la collina che franando ha decretato la morte della “città dell’utopia”, si trova il famoso “Casino della Contessa” che, in realtà, sarebbe la Villa dei Cutinelli-Rendina.
Sono moltissime le leggende e storie che parlano di questo luogo, in particolar modo quelle che cercano di dare una collocazione logica alla presenza di questa costruzione sul poggio più alto del paese.
Presto detto: i nobili Rendina si trasferivano durante la stagione estiva nel cosiddetto “casino” poiché la temperatura era molto più gradevole, fu questo il motivo che li spinse a costruire questa villa di campagna poco fuori il paese.
A testimonianza della frescura presente in estate e, quindi, della temperatura più bassa presente in loco, c’è, come prima testimonianza, quella di chi vi scrive l’articolo che ha visitato il luogo in pieno agosto e ha potuto costatare di persona la differenza di temperatura fra la cittadina di Campomaggiore e il luogo in cui è ubicata la villa; inoltre, nella villa stessa, vi era una nivera artificiale dove veniva conservato il ghiaccio tutto l’anno.
Altre storie raccontano che i Conti Rendina avessero scelto di vivere così in alto per poter controllare bene i propri sottoposti e punirli severamente qualora non avessero svolto con dedizione il proprio lavoro.
La struttura della villa è molto semplice, è una residenza di campagna piuttosto compatta e sobria con linee molto essenziali; vi è una fortificazione a torre ellittica nella zona posteriore con un grande finestrone.
Il rimaneggiamento della struttura è evidente, solo alcune forze invisibili tengono in piedi gli architravi degli ingressi che, com’è evidente dalle immagini, sono quasi del tutto consumati dagli agenti atmosferici.
I cardi rendono difficile la visita, i graffi alle gambe sono numerosissimi, senza considerare che fra i cardi stessi, alti due metri, si nascondono pecore che non si riescono proprio a scorgere.
Nell’ottobre del 2012 il “Casino della Contessa” ha ottenuto lo scudo blu, emblema internazionale per la protezione dei beni culturali, riconoscendo, di fatto, a Campomaggiore e al suo “Casino” l’importanza storica e culturale che merita, ma, purtroppo, nel 2014 è ancora impossibile veder partire qualche progetto di recupero.
Il comune è in prima linea per cercare di salvare questo gioiello, si aspettano investitori o fondi europei…
Poco lontano, in una proprietà privata, ci sono le vecchie cantine della villa in questione, anch’esse vittime di un abbandono che avanza.
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Articolo: Fabio Di Bitonto
Foto: Fabio Di Bitonto
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