Senerchia - La rivalsa della bellezza
Provincia: Avellino
Tipologia: Borgo arroccato
Stato attuale: Vario
Età di edificazione: VIII sec
Data di abbandono: 23/11/1980
Motivo dell’abbandono: Sisma (6.9 Richter)
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Con restrizioni
Tipologia: Borgo arroccato
Stato attuale: Vario
Età di edificazione: VIII sec
Data di abbandono: 23/11/1980
Motivo dell’abbandono: Sisma (6.9 Richter)
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Con restrizioni
Senerchia, detta anche S’nérchia nel dialetto locale, è uno splendido borgo abbandonato nell’alta valle del Sele, a cavallo fra le provincie di Avellino e Salerno; anzi, il comune stesso, è l’ultimo baluardo Irpino in terra salernitana.
Secondo alcuni il toponimo richiama i nomi locali della Toscana settentrionale silerchia, silerchie che presuppongono un “silercula” dal latino siler pianta che cresce nei luoghi ricchi di acqua [Wikipedia].
Il borgo fu fondato tra l’VIII e il IX secolo da popolazioni che vivevano sulla costa e che furono costrette a migrare a causa delle incursioni dei saraceni che all’epoca imperversavano in lungo ed in largo nel Mediterraneo.
Scelsero di stabilirsi in un luogo davvero bello e particolare, alla base del preesistente castello di costituzione longobarda posto a difesa di Conza della Campania a circa 680 metri di altitudine, su uno sperone roccioso, e da lì si sviluppò poi il resto del paese verso il basso.
Nel corso dei secoli le abitazioni sono state costruite lungo il corso di un torrente che ha inciso i monti circostanti dando, in realtà, poco spazio al paese stesso.
Infatti, le costruzioni sono state poste quasi in bilico sui versanti ed alcune abitazioni restano un irrisolto interrogativo su come possano essere state sia costruite che abitate nel luogo in cui si trovano.
Queste costruzioni sono rimaste in piedi, altre no, il 23/11/1980, quando la famosa e triste scossa di terremoto pari a 6.9 Richter ha sconvolto la zona.
La recente chiesa e molte abitazioni costruite più a valle del vecchio borgo non hanno resistito e sono state rase al suolo.
La ricostruzione è partita abbastanza velocemente e proprio in prossimità del vecchio borgo è stata fondata la nuova cittadina che ora conta circa mille abitanti e vive in simbiosi con le vecchie case.
Infatti, i lavori di restauro sono stati avviati, vi è una strada in mattoncini che è stata rimessa a posto per coloro i quali vogliano avventurarsi fra questi vicoli e le prime costruzioni all’ingresso del borgo sono in via di ristrutturazione.
Il contesto, a dire la verità, è bellissimo; il Sindaco di Senerchia Beniamino Grillo ha fatto tanto per rendere di nuovo fruibile il borgo attraverso la messa in sicurezza e queste opere di restauro tuttora in corso, il tutto con le poche risorse di un piccolo comune di pochi abitanti.
Il lavoro che sta venendo fuori è splendido e la gente è disponibile, anche gli operai che s’incrociano, vi mostreranno con fierezza il risultato dei loro sforzi.
Il borgo è posto a circa 600 metri di altitudine ed è uno spettacolo poterlo visitare; attraversato il nuovo abitato, si entra nel vecchio borgo attraverso una stretta viuzza, dove sono in corso i suddetti lavori; le vecchie case, abbarbicate su speroni rocciosi, sembreranno in bilico e la natura ha, ovviamente, ripreso quasi in toto i suoi spazi.
Le sorprese nelle abitazioni non mancano, come non mancano alcuni sentieri che non porteranno mai ad alcune case che, ancora con i fiori sulle finestre, sembrano stranamente ed impossibilmente abitate.
Il ruscello e tre cani ci fanno compagnia, la natura impera, infatti, l’oasi WWF Valle della Caccia è proprio vicina a Senerchia e protegge specie particolari di vegetali come il raro pino nero e animali come lupi, aquile reali, picchi neri, falchi pellegrini, la salamandra pezzata appenninica e la Salamandra salamandra gigliolii.
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Articolo: Fabio Di Bitonto
Foto: Fabio Di Bitonto
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