Ta Prohm - La maestosità inghiottita dalla natura
Regione: Angkor, Cambogia
Tipologia: Tempio
Stato attuale: Discreto
Periodo edificazione: XI-XII secolo
Periodo abbandono: XVI secolo
Motivo abbandono: Fine impero
Accesso: Su sentiero
Modalità di visita: Libera
Immerso nella selvaggia giungla e fra specie animali e vegetali a noi del tutto sconosciute, sorge Ta Prohm, un tempio che si trova nei pressi della cittadina di Siem Reap, in Cambogia; fu costruito a cavallo fra l’XI e il XII secolo da Jayavarman VII come università ed anche come tempio Buddista.
Il tempio faceva parte del distretto cittadino di Angkor Thom, ultima capitale del regno Khmer.
Il sito è rimasto praticamente intatto rispetto a come è stato trovato in epoca moderna, al contrario di tanti altri che han subito modificazioni radicali.
Il tempio è nato come tale, ma ha ospitato, nel tempo, anche 80.000 persone, un numero tale da farla considerare una vera e propria città.
Inutile negare che questo luogo affascini chiunque lo veda, l’architettura, così particolare e curata, così diversa da qualsiasi stile europeo, è rimasta quasi intatta; la vegetazione, inoltre, fornisce quel tocco in più che non ci fa scollare gli occhi dalle foto delle antiche mura.
Il tempio di Ta Prohm fu una delle tante opere che iniziò Jayavarman VII nel suo lungo programma di rinnovamento delle sue terre. Ta Prohm vuol dire “Vecchio Brahma”, ma è un nome successivo, quello originario era Rajavihara, cioè “Tempio Reale” ed era dedicato proprio alla famiglia reale, che in questo luogo, poteva essere adorata.
Il tempio fu completato in soli 30 anni: la statua principale rappresenta la saggezza, è la statua di Prajnaparamita, e fu realizzata sul finire del XII secolo su immagine della madre di Jayavarman VII; gli altri templi erano dedicati ai suoi guru e a suo fratello maggiore.
Vi furono ulteriori aggiunte nel corso del tempo, in particolar modo sotto il dominio di Srinravarman, poco più di un secolo dopo.
Il sito ospitava circa 12.000 persone, ma, come detto, in alcuni periodi arrivò a contenere anche 80.000 persone, poiché si ampliò a tal punto da inglobare molti dei villaggi circostanti che assieme formavano una vera e propria area metropolitana; questo tempio, nel periodo di massimo splendore, aveva una quantità enorme di ricchezze, quali oro, pietre preziose, tessuti e molto altro.
Esso fu abbandonato quando la dinastia Khmer cadde e i suoi templi furono abbandonati.
La giungla ha letteralmente divorato questo luogo cercando di riprendersi gli spazi che aveva prima e il tempio stesso è stato letteralmente strangolato come si può vedere dalle immagini.
Durante le esplorazioni di alcuni portoghesi provenienti da Sumatra, iniziarono a circolare delle leggende su una fantomatica città di pietra; il primo a portare testimonianze fu un tale Diogo do Couto, nel XVI secolo, che riuscì ad ottenere informazioni da un frate cappuccino, Antonio da Magdalena, che aveva visitato il tempio nel 1585.
Ta Prohm rimase comunque sconosciuta ai più, poiché le sue bellezze furono svelate soltanto nel 1860 grazie all’esploratore francese Henri Mouhot.
Nel XX secolo è divenuta famosa nel mondo ed è stata lasciata di proposito nelle stesse condizioni di quando fu riscoperta affinché diventasse una attrazione turistica sfuggendo alle ristrutturazioni che han subito molti altri luoghi simili.
Infatti, volutamente le radici degli alberi e le varie specie botaniche che hanno aggredito il tempio sono state lasciate in posto, quasi a voler evidenziare il limbo in cui questo luogo si è trovato.
Il sito si sviluppa attorno al santuario centrale e le sue mura racchiudono un’area che potrebbe tranquillamente ospitare una città, probabilmente all’epoca contenuta, e che oggi è invece occupata dalla giungla.
Era possibile accedere al sito dalle porte, dette gopura, che erano situate in direzione dei punti cardinali e ogni porta aveva una torre a forma di viso di cui oggi ne rimangono soltanto due.
Attorno al tempio c’erano varie recinzioni che suddividevano varie aree del tempio, fra alcune di queste recinzioni erano presenti fossati con acqua mentre fra altre recinzioni erano presenti delle vere e proprie gallerie.
Purtroppo al giorno d’oggi le maestose architetture sono poco palpabili a causa di numerosi crolli e di numerose modifiche avvenute verso il termine della dinastia Khmer.
Gli altri edifici più importanti posti al di fuori della zona centrale del tempio erano le due biblioteche, i templi satellite, la Sala delle Danzatrici e la Casa del Fuoco.
Ta Prohm è famoso per essere stato il set, anche se solo in parte, di famosissimi film come Tomb Raider, In the Mood for Love e Transformers 3.
La specie arborea che tende a stritolare il tempio e le sue bellezze è quella del Ficus watkinsiana, noto anche come ficus strangolatore.
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Articolo: Fabio Di Bitonto
Foto:
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