Personalmente, al mio arrivo, l’auto della vigilanza e il gabbiotto all’ingresso mi hanno spaventato e deluso, poi ho notato che la gente del luogo va a passeggiare nel vecchio abitato e porta i cani a correre nei prati e sulle spiagge.Un uomo che stava adoperando gli attrezzi della piccola palestra pubblica di Perlora (nelle Asturie gli attrezzi per fare ginnastica si trovano nei parchi e sono pubblici), mi ha raccontato la storia di questo luogo che mi ha affascinato tanto, facendomi riflettere sulle differenze fra il mio paese e la Spagna, dove qui, in Italia, non c’è più lo spazio fisico per costruire, trovare spiagge libere è un’impresa, mentre in Spagna c’è ancora spazio per l’abbandono, per la natura e per la riflessione su come riconvertire i luoghi. Non a caso, proprio qui, nasce una delle vie verdi, ovvero la riconversione delle vecchie ferrovie in percorsi naturalistici adatti anche ai disabili.
La cittadina appare spettrale, le vie sono deserte e le foglie si accumulano ai lati delle strade. Le case sono tutte chiuse, molte di queste sono dei vecchi horreos riconvertiti e restaurati, vale a dire delle vecchie tipiche costruzioni asturiane caratterizzate dal piano di calpestio a circa 1,5/2 metri di altezza sorrette da pali, come moderne palafitte; altre strutture hanno grandezze variabili e stili diversi e sono di concezione relativamente moderna.