Fumegai - Il borgo abbandonato due volte
Paesi Fantasma > Italia > Veneto
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Provincia: Belluno
Tipologia: Paese Montano
Stato attuale: Edifici abbastanza conservati
Età di edificazione: Sconosciuta
Data di abbandono: Inizio 900
Motivo dell’abbandono: Ubicazione geografica sfavorevole
Accesso:Su sentiero
Modalità di visita: Libera
Tipologia: Paese Montano
Stato attuale: Edifici abbastanza conservati
Età di edificazione: Sconosciuta
Data di abbandono: Inizio 900
Motivo dell’abbandono: Ubicazione geografica sfavorevole
Accesso:Su sentiero
Modalità di visita: Libera
Fumegai, antico borgo abbandonato a 542 m d’altitudine, sorge nella Val Carazzagno, sopra il lago del Corlo, nella frazione di Arsiè.
Nato probabilmente come alpeggio stagionale, questo borgo, lontano dalle attuali tratte commerciali e isolato geograficamente, ha sempre vissuto di agricoltura e pastorizia. Ha visto la sua prima fine intorno agli anni 20/30 del 1990 quando fu abbandonato. Si racconta che tra gli anni '60 e '70, un gruppo di “figli dei fiori” abbia ripopolato Fumegai per qualche tempo, abbandonandolo poi di nuovo.
Per raggiungere questo paesino fantasma si arriva a Rocca, si seguono le indicazione per Val Carazzagno, si passa un ponte, e dopo circa 1 km si arriva ad un bivio. Si parcheggia e si prosegue a piedi(ci vogliono circa 45 minuti per arrivare a Fumegai) .
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Il percorso inizia sentendo un forte rumore di acqua, infatti c’è un
bel canyon con un paio di cascate che si intravedono dall’altro della
strada, dopo poco si passa un ponte e si arriva ad una frazione di poche
case, rimesse a nuovo, chiamata loc. Boldi, si prosegue fino ad
arrivare ad un tornante, li inizia il sentiero n°7 che conduce a
Fumegai.
Dopo circa 15 minuti di tranquilla passeggiata, si percorre un’erta e si incominciano a intravedere le prima case.
La prima casa è abbastanza mal messa, ma le porte sono aperte, meglio
entrare con circospezione, i pavimenti in legno potrebbero crollare. C'è
una cucina con ammassate masserizie varie, mobili, sedie, roba
fracassata, il grande camino per il fuoco.
Sui muri
sorprendentemente ci sono dei bei disegni, uno addirittura con scritte
in arabo, forse tracciati dai "figli dei fiori" che vi avevano abitato.
Si sale al secondo piano della casa: ci sono le stanze da letto con
letti malmessi, tendaggi rovinati, infissi sfasciati. Qua e là qualche
scarpa rotta.
Si sale ancora per una stretta scala in legno ai piani
superiori: altre stanze, poi la soffitta con vecchi attrezzi. Si
scende, e si va incontro a un gruppo di case un poco più in alto, alcune
sono crollate. I muri, pieni di crepe, sembrano assai pericolanti e non
c'è da fidarsi troppo. Le cantine sono invase da attrezzi e mobili
antichi, le vecchie stalle hanno ancora le mangiatoie.
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Esplorando ancora il piccolo borgo fantasma, trovo una vecchia fontana senz'acqua, con incisa una data: 1900.
Ci sono anche dei giornali abbandonati, mi attira una vecchia copia di
“famiglia cristiana” datata 04/03/1984 e, guarda caso, io sono nato il
giorno dopo della rivista.
Si sale ancora e si trovano altre case da
esplorare, con altri disegni, molte cianfrusaglie, letti pieni di
vestiti, stoviglie e bottiglie abbandonate sui tavoli: sembra come se il
tempo si sia fermato di colpo e gli abitanti scomparsi.
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Articolo: Kristian Pinamonti
Foto: Kristian Pinamonti
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