Borgo Schirò
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Provincia: Palermo
Tipologia: Borgo rurale della riforma fascista
Stato attuale: Discreto
Periodo edificazione: 1939
Periodo abbandono: anni ‘70
Motivo abbandono: Spopolamento
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Non consentita
Tipologia: Borgo rurale della riforma fascista
Stato attuale: Discreto
Periodo edificazione: 1939
Periodo abbandono: anni ‘70
Motivo abbandono: Spopolamento
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Non consentita
In Sicilia la pianificazione dei nuovi borghi appartenenti alla riforma del latifondo avvennero in due fasi: la prima a cavallo degli anni ’20 e ’30, come bonifica di aree paludose, incolte e prive di verde tramite la legge detta “Provvedimenti per la bonifica integrale”; la seconda avvenne nel 1939 con il cosiddetto assalto al latifondo e alla fondazione del ECLS (Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano) e alla fondazione di numerosi borghi agricoli allo scopo di popolare zone attraverso l’incremento dell’agricoltura.
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Buona parte dei borghi sorti in Sicilia ha avuto un destino comune di abbandono, uno di questi borghi è proprio Borgo Schirò.
Situato nel cuore della Sicilia, in provincia di Palermo, questo nucleo urbano comprendeva una trentina di abitazioni circa con annessi chiesa e canonica, la scuola, un ambulatorio medico, un negozio di generi diversi e altre attività basilari per un luogo autosufficiente.
Il borgo ospitava un centinaio di persone nel suo periodo più florido ma si spopolò negli anni ’70, quando il richiamo delle città si fece forte e pochi ettari assegnati erano a stento sufficienti per sopravvivere.
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Nei primi anni di abbandono rimasero attive soltanto la chiesa e il
negozio di generi diversi che, però, ebbero entrambi vita breve a causa
di saccheggi e ruberie di ogni tipo che dovettero subire e che, quindi,
portarono ad un rapido abbandono.
Attualmente il borgo è in stato
di abbandono con evidenti crepe alle strutture che preannunciano
pericolosi crolli a breve termine. La vegetazione ha oramai occupato
ogni spazio e non sono più visibili molti dei segni lasciati dall’uomo;
molte sono state le proposte per una riqualificazione del luogo, ma
purtroppo la mancanza di fondi non ha mai portato alla realizzazione di
questi progetti.
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Articolo: Fabio Di Bitonto
Foto: Roberto Rinaldi
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